lunedì 28 marzo 2022

Appropriazioni Indebite in Opere Letterarie, Fumettistiche, Televisive e Cinematografiche

In questo post avevo parlato dei numerosi lavori che Stephen King ha spacciato per sue idee originali e l'anno scorso abbiamo anche esaminato il caso del suo romanzo La Zona MortaMa non è stato certo l'unico: anche altri autori si sono appropriati di lavori altrui senza i dovuti riconoscimenti oppure hanno scritto racconti con trame sospettosamente simili a quelle di altri. I casi in cui mi sono imbattuto sono tanti e qui ho voluto riportare quelli più interessanti.


Incubo in Giallo
Incubo in Giallo è un racconto di Fredric Brown pubblicato nel 1961. Tornato a casa, un uomo uccide la moglie; allora si accendono le luci e spuntano fuori gli amici ad augurargli a sorpresa "buon compleanno", cogliendolo sul fatto.
La trama è un plagio del racconto L'Assassino di Marion, scritto da Stan Lee e pubblicato nell'agosto del 1953 sulla rivista a fumetti Mystery Tales.
La trama è stato scopiazzata anche nel racconto Three's a Crowd, pubblicato nell'ottobre del 1953 sulla rivista a fumetti Shock SuspenStories, e trasposto poi nel 1990 in un episodio della serie televisiva I Racconti della Cripta.

Two Much
Two Much è un romanzo di Donald Westlake uscito nel 1975. Un giovanotto amorale conosce due belle e ricche gemelle; per portarsele a letto tutte e due e mettere le mani sul loro patrimonio, finge di avere anche lui un fratello gemello, acconciandosi e comportandosi in maniera diversa a seconda della gemella con cui si trova, e vedendole a giorni alterni, fino ad arrivare a sposarle entrambe. Da questo romanzo sono stati tratti due film, uno francese e uno americano.
L'idea di base (anche se non il finale) è un plagio del racconto Split Personality!, pubblicato nel 1953 sulla rivista a fumetti Vault of Horror, e trasposto nel 1992 in un episodio della serie televisiva I Racconti della Cripta
Il racconto è stato plagiato anche nel 1983 nell'episodio Split Decision della serie televisiva I Viaggiatori delle Tenebre, che lo scopiazza anche nel finale.


Il Libraio che Imbrogliò l'Inghilterra
Il Libraio che Imbrogliò l'Inghilterra è un racconto di Roald Dahl pubblicato su Playboy nel 1987. Un disonesto libraio truffa le ricche vedove inglesi: dopo aver letto gli annunci mortuari, manda un conto per un falso ordine fatto dal defunto riguardo imbarazzanti libri con immagini esplicite. Perciò le vedove si affrettano a pagare per evitare scandali; tranne l'ultima, che chiama la polizia, certa che il marito non potesse aver fatto un ordine del genere, dato che era cieco. 
Questa trama è un plagio del racconto Clerical Error di James Gould Cozzens, pubblicato nel 1935; il racconto era stato anche trasposto nel 1983 in un episodio della serie televisiva Il Brivido dell'Imprevisto, che nelle prime due stagioni era presentata dallo stesso Dahl. 

Akhbar's Daughter
Akhbar's Daughter è un episodio della serie televisiva Un Salto nel Buio, che all'epoca (1988) non venne utilizzato, e perciò si trova solo su DVD. Un uomo, in Oriente per affari, viene ospitato da un cliente; di nascosto ha una notte di passione con la figlia del suo ospite, e il mattino dopo scopre che la ragazza viene tenuta segregata nella sua stanza perché affetta dalla lebbra. 
Questo episodio è una trasposizione, ma senza accreditamento, del racconto di Roald Dahl L'Ospite, pubblicato nel 1965 su Playboy; la trama è a sua volta un plagio di Intoccabile, racconto di Robert Bloch pubblicato nel 1961, dove al posto della lebbra si usava il colera. È anche possibile che tale racconto sia alla base della celebre leggenda urbana del "Benvenuto nel mondo dell'AIDS".

Ritorno al Futuro - Parte II
In Ritorno al Futuro - Parte II (1988) durante un viaggio nel futuro il cattivo della serie ruba ai protagonisti la macchina del tempo per consegnare al giovane se stesso un almanacco coi risultati sportivi dal 1950 al 2000, perché li usi per diventare ricco; loro dovranno quindi cercare di riprenderlo. 
Questa trama è stata rubacchiata dal racconto di Alfred Bester Del Tempo e della Terza Strada (1951), in cui per un'anomalia temporale un avvocato riceve un almanacco del 1990 invece che del 1950; perciò viene mandato un uomo indietro nel tempo a riprenderlo, così che non usi lo usi per arricchirsi immeritatamente. 


Dragonheart
Dragonheart è un film del 1996. Un cavaliere stringe amicizia con un drago, e i due diventano dei truffatori: il drago finge di attaccare i villaggi, così il cavaliere interviene come ammazzadraghi, e poi i due si spartiscono la ricompensa.
Il soggetto del film è un plagio del racconto di Roger Zelazny L'Affare San Giorgio, pubblicato nel 1980.

The Truman Show
The Truman Show è un film del 1998. A sua insaputa la vita di Truman Burbank è un gigantesco show televisivo, trasmesso per 24 ore al giorno in tutto il mondo, in cui viene ripreso da innumerevoli telecamere nascoste; niente è reale, tutte le persone che lo circondano sono attori. Il meccanismo inizia a incrinarsi quando Truman comincia a sospettare che nella sua vita ci sia qualcosa di strano.
La trama è presa dall'episodio Servizio Speciale della serie televisiva Ai Confini della Realtà (1988). Ma questo si rifà al cortometraggio Secret Cinema diretto da Paul Bartel (1968), che il regista ha riproposto nel 1985 in un episodio della serie televisiva Storie Incredibili. Jane pensa che nella sua vita stiano accadendo cose strane: infatti a sua insaputa le sue attività quotidiane vengono filmate di nascosto con la complicità di quelli che la circondano, che recitano una parte; il film viene poi proiettato in un cinema per la curiosità morbosa degli spettatori.

Matrix
Matrix è un film del 1999, scritto e diretto dai Wachowski. La realtà è solo una finzione virtuale creata dalle macchine in modo da utilizzare fin dalla nascita gli umani per produrre energia; il protagonista si unisce alla resistenza. 
Nel 1992 Stefano Disegni e Massimo Caviglia avevano realizzato il fumetto Razzi Amari, in cui una dittatura controlla le menti delle persone mediante un microchip inserito nel cervello di ogni neonato, che dà l'illusione di vivere in un mondo bellissimo; il protagonista se ne accorge e si unisce alla resistenza. Data le somiglianze con diverse sequenze, il duo valutò una causa per plagio ai Wachowski (noti collezionisti di fumetti da tutto il mondo); ma ci sarebbero voluti molti soldi, così furono costretti a lasciar perdere.

La Fenice 
Sunshine è un film di Danny Boyle del 2007. Nel futuro il sole si è quasi spento e la superficie della Terra è ricoperta dai ghiacci: l’umanità è costretta a vivere nel sottosuolo, lottando per la sopravvivenza. Perciò viene approntata una missione per lanciare una testata atomica nel Sole nel tentativo di riaccenderne le reazioni termonucleari. L’equipaggio però non riesce a sganciare la testata, così decidono di sacrificarsi lanciandosi con l'astronave nel Sole, che finalmente si riaccende.
La sceneggiatura di questo film è un plagio del racconto La Fenice di Clark Ashton Smith, pubblicato nel 1954.

Dylan Dog
Negli albi di Dylan Dog, fumetto creato da Tiziano Sclavi nel 1986, sono numerose le citazioni o le ispirazioni da film e libri. In alcuni sono citati espressamente, mentre in altri invece no, come nel #21, Giorno Maledetto (scopiazzato dal romanzo di Cornell Woolrich Appuntamenti in Nero), nel #23, L'Isola Misteriosa (preso dal romanzo di H.G. Wells L'Isola del Dottor Moreau e dal racconto di Daniel Keyes Fiori per Algernon), nel #39, Il Signore del Silenzio (un mix del racconto di Sidney Sheldon Il Bisogno di Sapere, trasposto nel 1985 in un episodio della serie televisiva Ai Confini della Realtà, e del romanzo di Umberto Eco Il Nome della Rosa), nel #59, Gente che Scompare (scopiazzato dal romanzo di Fredric Brown Assurdo Universo), nel #125, Tre per Zero (un mix del racconto di Mack Reynolds La Congiuntura e del film La Morte in Vacanza).

18 commenti:

  1. Un po' scioccante (dato che non ne ero a conoscenza), anche se abbastanza normale, tra l'altro film che mi sono sempre piaciuti tanto, tranne Matrix.

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    1. Matrix è uno di quei film che non sono riuscito ad apprezzare non per il film in sè, ma perché se ne è parlato talmente tanto, spoilerandolo fino all'osso, che quando poi l'ho visto ormai ne sapevo a sufficienza da non divertirmi a vederlo.

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  2. L'humus delle idee si forma anche leggendo qua e là e rielaborandole in modo personalizzato e anche talvolta più riuscito. Se il plagio è proprio smaccato ai livelli della carta carbone, ci sono comunque sedi opportune per tutelarsi.

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    1. Le sedi opportune per tutelarsi ci sono se hai i soldi per poterlo fare. Nel caso di Disegni e Caviglia erano due poveracci contro i mega-avvocati della Warner Bros. Non c'è storia.

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  3. A volte possono essere anche strane coincidenze, immagino: è difficile conoscere davvero tutto, anche del passato, magari misconosciuto...
    Nel caso di Dyd a volte è così palese che non viene... palesato.
    Ad esempio, Matrix so che si ispirò a Ghost in the Shell... mentre per l'almanacco di Ritorno al Futuro poteva essere un omaggio, chissà...

    Moz-

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    1. Può succedere, certo. Per esempio di Dyd non ho riportato il #12 Killer! palesemente ispirato a Terminator, perché lì era citazione, infatti la natura del "cyborg" era completamente diversa, e ci stava.
      Per Ritorno al Futuro non direi. Stiamo parlando di un autore praticamente sconosciuto, di ultranicchia, che non ha scritto alcuna opera realmente nota e conosciuta. Io so che la trama avrebbe dovuto essere molto diversa ed è stata "aggiustata" parecchie volte: per esempio doveva essere ambientata negli anni '60 con Lorraine che doveva essere una hippie figlia dei fiori.

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    2. Ah ecco.
      Grazie per la precisazione: sono opere di cui non conosco bene i risvolti, ma questi dettagli sono fighi!! :D

      Moz-

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    3. Beh, in tutte queste opere ci sono curiosità interessanti. Sempre a proposito di Ritorno al Futuro, parte II c'è Flea (il bassista dei Red Hot Chili Peppers) che fa una piccola parte e compare anche in un minuscolo ruolo anche Elijah Wood da bambino, il futuro Frodo.

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  4. A volte mi chiedo se alcuni plagi non siano in realtà il frutto del caso. È possibile ignorare l’opera di un certo autore e senza saperlo si ha la sua stessa idea. Comunque fin quando uno trova ispirazione è ancora accettabile, ma se copia palesemente è tutto un altro discorso ed è giusto tutelarsi.

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    1. Da scrittore posso dirti che persone che hanno una forma mentis simile di fronte a un certo tipo di problema rappresentato da un racconto possono arrivare alla stessa soluzione, quindi può succedere. A volte invece si legge un racconto e lo si dimentica, e svariati anni dopo viene riesumato come fosse un'idea originale, dimenticandosi la sua vera origine.

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  5. A volte capita che un autore si ispiri ad un'altra opera e ne elabori una nuova, oppure a volte si tratta di coincidenze.
    In generale, so che è molto difficile stabilire il plagio. E di solito in quel caso la parte lesa si rivolge agli organi competenti.

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    1. La parte lesa si rivolge agli organi competenti se può farlo, cioè se si può permettere un certo tipo di avvocati.
      E poi ci sono casi spettacolari. Albano citò per plagio Micheal Jackson e dopo la causa legale venne fuori che entrambi si erano ispirati a una canzone precedente. Che tra l'altro a sua volta era inspirata a uno spiritual.

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  6. Dei film e fumetti citati conosco Ritorno al futuro (li ho visti tutti per me è sempre il primo episodio il migliore in assoluto), The Truman Show, Matrix e Dylan Dog. A parte i plagi spudorati con una copiatura evidente, penso che molte storie siano di ispirazione ad altre storie, forse una storia del tutto “originale” non esiste, diciamo che a volte può esserci la buona fede (o spero...)

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    1. Diciamo che se vogliamo risalire ai fondamenti della narrativa, le storie originali sono in effetti poche, e tutte le successive non sono che variazioni di temi di base. Mi riferisco al viaggio dell'eroe, l'olocausto dell'agnello, il ratto della vergine.
      Poi è chiaro che alcuni elementi siano comuni a diverse storie. Per esempio The Truman Show nella sua ambientazione strutturale ha degli elementi in comune col romanzo "Tempo Fuor di Sesto" di P.K. Dick, uscito nel 1959, e col racconto "Il Tunnel sotto al Mondo" di Frederick Pohl del 1955.

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  7. Capisco che non è bello vedersi copiati idee di ciò che si è scritto. A volte può essere un caso, altre volte è più che evidente che sia voluto. È sbagliato ma accade. Poi se è una rielaborazione di scritti altrui è ovvio che ci siano aggiustamenti e tutto sembra migliore.
    Sto seguendo su Sky qualcosa di simile che riguardano le favole ed i racconti. È tutto talmente interessante e chiarisce anche i significati che a volte non si comprendono fino in fondo.
    Abbraccio forte Marco, ciao.

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    1. Per esempio Stephen King si indispettì molto con Kubrick per Shining, di cui il regista aveva cambiato radicalmente il finale (anche se, bisogna dirlo, rendendolo migliore del libro). Però King aveva scopiazzato l'anno prima il romanzo "La Zona Morta" da un episodio di una serie televisiva degli anni '60.

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    2. Magari chi si ispira e trae idee da qualcuno sarebbe più giusto farlo presente. Chissà se sarebbe stato meglio o peggio la realizzazione finale?
      Poi, come scrive Miki può capitare sia un caso. Credo sia successo anche a me di scrivere cose quasi identiche a qualcun altro, nonostante non conoscessi tale autore. Solo che se capita spesso e sempre con la stessa persona, allora può esserci solo vera intenzione di scopiazzamento o di ruba idee. Per cui la collaborazione sarebbe più opportuna. Giusto per...
      Quindi capita a tutti e forse non bisogna arrabbiarsi. Sarebbe comunque necessario fargli sapere di essersene accorto.
      Ma preferisco che tutto sia farina del proprio sacco, anche perché si vedrebbe comunque che non c'è verità né originalità. Nonostante si gridi al mondo che lo sia. Chi legge tutti ed ognuno, se ne accorgerebbe inevitabilmente e la figuraccia sarebbe peggiore.
      Abbraccio forte Marco.

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    3. Il punto per me sta nella prima frase del tuo commento. Il lavoro altrui va rispettato e riconosciuto. La citazione è un conto (tante volte io stesso ne ho inserite nei miei racconti, come gioco letterario), mentre utilizzare idee altrui senza riconoscimenti è sbagliato. Il motivo per cui lo si fa è duplice: 1) mancanza di idee; 2) i riconoscimenti si pagano, e non si ha voglia di elargire denaro.
      Può anche capitare che si tratti di un plagio involontario. Su questo, come ho scritto nei commenti precedenti, so per esperienza che persone che hanno una determinata forma mentis e si sono formate con un certo tipo di opere narrative tendono a trovare soluzioni simili allo stesso problema. Oppure si può aver dimenticato/rimosso degli elementi che poi vengono utilizzati pensando siano originali. Anche perché i temi realmente di base sono pochi, e tutta la narrativa non è che una loro riproposizione con alcune varianti.

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