Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie
Nota anche come sindrome di Todd o allucinazioni lillipuziane, è un disturbo neurologico che colpisce la percezione visiva: i soggetti sperimentano diversi tipi di distorsioni dimensionali e morfologiche, tra le quali micropsia e macropsia (vedere gli oggetti più piccoli o più grandi delle loro reali dimensioni). Prende il nome dal romanzo Alice nel Paese delle Meraviglie, la cui protagonista viveva episodi analoghi dopo aver assunto misteriose sostanze.
Sindrome di Cassandra
Condizione in cui si formulano sistematicamente profezie avverse circa il proprio o altrui futuro, cosa che spesso denota depressione maniacale. Prende il nome da Cassandra, la profetessa troiana che secondo il mito era condannata a non venire mai creduta per aver rifiutato l'amore del dio Apollo.
Sindrome di Diogene
Conosciuta come barbonismo domestico o sindrome dello squallore senile, è un disturbo psicologico e comportamentale caratterizzato da estrema disattenzione verso l'igiene personale e le cure sanitarie, squallore domestico, ritiro sociale, apatia, accumulo compulsivo di spazzatura o animali, oltre alla mancanza di vergogna. Prende il nome da Diogene di Sinope, che non era un accumulatore compulsivo, ma uno che viveva col minimo indispensabile. Altro nome con cui è nota, specie in Russia, è sindrome di Plyushkin, dal personaggio del romanzo di Gogol Le Anime Morte: un proprietario terriero che raccoglieva e conservava ossessivamente tutto ciò che trovava in giro.
Sindrome di Gerusalemme
Consiste nella manifestazione improvvisa, da parte di chi visita Gerusalemme, di un'intensa psicosi religiosa che si risolve rapidamente alla partenza o poco dopo.
Disturbo psicologico per cui il soggetto finge di avere una malattia o un trauma psicologico allo scopo di attirare attenzione e simpatia verso di sé. Prende il nome dal Barone di Münchhausen, nobile tedesco noto per raccontare storie fantastiche e inverosimili su se stesso, divenuto poi anche un personaggio letterario. Con Münchausen via internet o cybermunch si intende quando utenti della rete fingono di avere malattie o dei problemi allo scopo di attirare simpatia verso di sè.
Sindrome di Münchhausen per procura
Disturbo mentale che affligge genitori o tutori (di solito le madri) spingendoli ad arrecare danni fisici ai propri figli (o a persone a carico, ma anche ad animali domestici) per farli credere malati, attirando così l'attenzione su di sé, in modo da godere della stima e l'affetto delle altre persone, perché apparentemente preoccupati della loro salute. Viene anche chiamata sindrome di Polle, in quanto Polle era il figlio del barone di Münchhausen, morto da bambino in circostanze misteriose.
Sindrome di Otello
Nota anche come gelosia delirante, gelosia ossessiva o paranoia alcolica, è una sindrome psicopatologica caratterizzata da una forte convinzione sull'infedeltà del proprio partner, che può arrivare ad assumere la forma di un vero e proprio delirio. Prende il nome dal protagonista dell'opera di William Shakespeare, che uccide la moglie Desdemona a causa di false accuse di tradimento.
Sindrome di Parigi
Raro disturbo psicosomatico che affligge in modo particolare i turisti giapponesi in visita a Parigi, dovuto alle aspettative molto alte che ne hanno, per via dell'immagine idealizzata che ha in Giappone, e quindi alla differenza con l'effettiva visione durante il soggiorno. I soggetti, viaggiatori interessati all'aspetto artistico, provano un profondo senso di delusione, allucinazioni, deliri di persecuzione, depersonalizzazione, derealizzazione, ansia, e manifestazioni psicosomatiche tra cui stordimento, tachicardia e sudorazione eccessiva.
Sindrome di Peter Pan
Scientificamente chiamata neotenia psichica, è la condizione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta o è incapace di crescere, diventare adulta e assumersi delle responsabilità. Prende il nome dal personaggio Peter Pan creato da James Barrie.
Sindrome di Pollyanna
Distorsione cognitiva per cui si tende a percepire e ricordare solo gli aspetti positivi delle situazioni e ignorare quelli negativi; viene definito un ottimismo idiota. Prende il nome dalla protagonista del romanzo di Eleanor Hodgman Porter, trasposto poi in un film Disney e in una serie a cartoni animati.
Sindrome di Stendhal
Affezione psicosomatica che provoca tachicardia, capogiri, vertigini, confusione e allucinazioni di fronte a opere d'arte di straordinaria bellezza, specialmente se localizzate in spazi limitati. Prende il nome dallo scrittore Stendhal, che ne fu personalmente colpito nel 1817 a Firenze (in inglese è infatti conosciuta anche come Florence syndrome).
Sindrome di Stoccolma
Stato di dipendenza psicologica e/o affettiva che si manifesta in alcune vittime di violenza fisica, verbale o psicologica, in cui il soggetto inizia a solidarizzare col proprio aggressore o sequestratore. Il nome ha origine da un caso di sequestro avvenuto il 23 agosto 1973: Jan-Erik Olsson, evaso dal carcere, tentò una rapina a una banca di Stoccolma e prese in ostaggio tre donne e un uomo; durante la prigionia gli ostaggi temevano più la polizia che non lo stesso sequestratore.
Sindrome di Truman
Delirio di tipo persecutorio caratterizzato dalla convinzione che la propria vita sia costantemente ripresa da telecamere nascoste e messa in mostra come reality-show da qualche rete televisiva. Prende il nome dalla trama del film The Truman Show.
Sindrome di Zelig
Condizione in cui il soggetto modifica di continuo la sua identità, adeguandola alle persone e agli oggetti con cui di volta in volta entra in relazione, come una sorta di "camaleonte": a seconda delle circostanze ambientali il soggetto assume un diverso ruolo sociale interpretando un personaggio rispondente al contesto. Prende il nome dal film Zelig di Woody Allen, che raccontava di un uomo affetto da un disturbo simile.
Sindrome dell'impostore
Termine usato per descrivere una condizione psicologica diffusa fra persone di successo, caratterizzata dall'incapacità di interiorizzare i propri successi, che attribuiscono erroneamente non alle proprie capacità e meriti, bensì alla fortuna o all'effetto San Matteo (riassumibile con l'adagio "i ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri"), e dal timore di venire smascherati come "impostori".
Conoscevo già le sindromi di Stendhal, di Peter Pan e di Stoccolma.
RispondiEliminaPenso che sia abbastanza diffusa anche la sindrome del burnout, specialmente in certi contesti professionali.
Beh, abbastanza diffusa no, per fortuna, però è correlata ad alcuni tipi di professioni, che sono maggiormente a rischio. Non l'ho riportata in quanto il post intendeva quelle dal nome "popolare".
EliminaConoscevo più o meno tutte le sindromi tranne quella di Parigi, per Pollyanna ho visto più volte il film Disney ma non sapevo fosse anche una sindrome, a me il “gioco della felicita” della protagonista piaceva molto...
RispondiEliminaIo il film manco sapevo esistesse, mi ricordo invece della serie animata che davano su Italia 1 quando ero bambino, e a volte me ne guardicchiavo qualche pezzetto.
EliminaDavvero interessantissima questa carrellata, alcune le conoscevo già perché molto nominate sui media come la sindrome di Stoccolma o quella di Stendhal. Della sindrome di Münchhausen ho sentito parlare per la prima volta nella serie tv Dr House.
RispondiEliminaInvece non avevo mai sentito parlare della sindrome di Gerusalemme e di Parigi, penso che di quest'ultima avesse sofferto Vittorio Alfieri quando si recò a Parigi e la città non corrispose per niente alle sue aspettative e ne fu grandemente deluso...
Direi che quanto racconti di Alfieri non possa essere considerata sindrome di Parigi. Non è tanto l'essere deluso, ma manifestare una sintomatologia precisa, comprendente anche allucinazioni e manie di persecuzione, e persino manifestazioni fisiche.
EliminaIndubbiamente popolari, nonché comuni, ne soffriamo un po' tutti di almeno uno di questi, indovina il mio ;)
RispondiEliminaNon penso sia la sindrome di Gerusalemme, vero? 😄
EliminaScherzi a parte, è facile: avete lo stesso nome... 😀
Un articolo veramente interessante. Alcune di queste sindromi le conoscevo, altre mi erano del tutto sconosciute.
RispondiEliminaun saluto.
Bene, mi fa piacere che sia stato trovato interessante! 😀
EliminaMolto curiosa la sindrome di Parigi. Il fatto che colpisca soprattutto i giapponesi fa pensare a una semplice idealizzazione della capitale francese, ma i sintomi sono pesanti, quindi forse la "semplicità" è apparente.
RispondiEliminaPenso sia anche connaturata alla cultura e mentalità giapponese. A quanto ho letto in Giappone si ha un'immagine molto idealizzata di Parigi, per cui il turista giapponese che la visita si aspetta determinate sensazioni, e se non le sperimenta, vive una delusione così profonda da aver risvolti importanti sia a livello fisico che psichico.
EliminaDel resto le nostre sovrastrutture mentali influenzano pesantemente la percezione cha abbiamo della realtà e la sua fruizione, quindi evidentemente, quando sono così radicate, possono anche generare fenomeni di questo tipo.