Nuovo episodio di Chimica for Lovers, la rubrica dedicata alle domande più interessanti postemi dai miei studenti, e quindi speculare a Chimica for Dummies, la rubrica dedicata invece ai loro interventi più demenziali e assurdi. Insomma, queste due rubriche sono un po' come i piatti di una bilancia che cercano di equilibrarsi, pendendo ora da una parte ora dall'altra... e questa immagine descrive bene anche l'argomento di questo post.
In una reazione irreversibile i reagenti (le specie che si stanno trasformando) divengono prodotti (le specie in cui si sono trasformate). In una reazione all'equilibrio i reagenti divengono prodotti, ma poi la reazione può tornare indietro, per cui i prodotti si ritrasformano nei reagenti, che a loro volta si ritrasformano nei prodotti... e così via, generando un ciclo chiuso. Secondo il principio di Le Châtelier-Braun si può intervenire sull'equilibrio per spostarlo a favore dei reagenti o dei prodotti giocando sui fattori che lo influenzano: il sistema però reagirà cercando di minimizzare il cambiamento che si cerca di apportare. Per esempio, aumentare la quantità dei reagenti sposta l’equilibrio verso i prodotti; viceversa aumentare quella dei prodotti, lo sposta verso i reagenti.
In una reazione irreversibile i reagenti (le specie che si stanno trasformando) divengono prodotti (le specie in cui si sono trasformate). In una reazione all'equilibrio i reagenti divengono prodotti, ma poi la reazione può tornare indietro, per cui i prodotti si ritrasformano nei reagenti, che a loro volta si ritrasformano nei prodotti... e così via, generando un ciclo chiuso. Secondo il principio di Le Châtelier-Braun si può intervenire sull'equilibrio per spostarlo a favore dei reagenti o dei prodotti giocando sui fattori che lo influenzano: il sistema però reagirà cercando di minimizzare il cambiamento che si cerca di apportare. Per esempio, aumentare la quantità dei reagenti sposta l’equilibrio verso i prodotti; viceversa aumentare quella dei prodotti, lo sposta verso i reagenti.
Una volta una studentessa mi aveva fatto a questo proposito una domanda che posso riassumere così:
“Ma se io sto cercando di ottenere i prodotti, perché dovrei aggiungere dei prodotti?
E poi da dove li prendo, se li sto producendo?”
All'equilibrio le reazioni procedono da reagenti a prodotti e viceversa; ma la direzione
è arbitraria, cioè quali sono i reagenti e quali i prodotti è solo un
formalismo, cioè siamo noi a
decidere quale sia la direzione della reazione. Non è così semplice da
capire, per cui le avevo poi fatto subito un esempio.
Gli amminoacidi che
costituiscono le proteine possono dare luogo a una reazione che li trasforma in ammine, alcune delle quali sono tossiche. Per evitarlo, il nostro corpo attua una strategia chiamata "ciclo metabolico dell’urea". Per mezzo di enzimi chiamati transamminasi, che sono delle molecole con il compito di accelerare le reazioni all'interno del corpo, viene fatto in modo di togliere l’ammino-gruppo dagli amminoacidi e portarlo al fegato, dove viene fatto reagire col
bicarbonato e trasformato in urea, che viene poi escreta nelle urine. In questo modo si è ottenuta una detossificazione degli amminoacidi, trasformandoli in chetoacidi.
E se invece ci fosse
bisogno di avere degli amminoacidi? Allora l’ammino-gruppo viene preso dal fegato e
trasportato, sempre dalle transamminasi, così da trasformare i chetoacidi nuovamente in amminoacidi.
In poche parole l'equilibrio chimico funziona esattamente come un'altalena basculante.
In poche parole l'equilibrio chimico funziona esattamente come un'altalena basculante.
Ma che cos'è che fa in modo che si
passi dagli amminoacidi all’urea oppure si vada in senso contrario? La
necessità: se ci sono troppi amminoacidi, la reazione va verso l’urea;
se c’è carenza di amminoacidi, si procede in senso opposto. Dipende solo dal rapporto tra le quantità delle specie: se aumenta la
quantità dei reagenti (gli amminoacidi) l’equilibrio si sposta verso i prodotti; se
diminuisce la quantità dei reagenti (ovvero in rapporto aumenta quella dei
prodotti, cioè l'urea), allora l’equilibrio si sposta verso i reagenti.
Non tutte le reazioni però sono reversibili: se brucio della carta non posso tornare indietro e riformare dalle ceneri quella carta. Ma l'anidride carbonica prodotta si disperde in atmosfera e, se assorbita da una pianta, grazie alla fotosintesi clorofilliana, viene fissata e trasformata in glucosio; da tante molecole di glucosio legate l'una all'altra si ottiene poi la cellullosa, che dopo essere stata lavorata farà ottenere della nuova carta. Non tutte le reazioni sono reversibili, ma questo non vuol dire che il tutto non sia collegato attraverso altre vie e che la fine di qualcosa debba per forza rappresentare la fine e basta: ci possono sempre essere altre strade per ricominciare tutto daccapo, in un'altra forma, oppure nella stessa rigenerata.
Non tutte le reazioni però sono reversibili: se brucio della carta non posso tornare indietro e riformare dalle ceneri quella carta. Ma l'anidride carbonica prodotta si disperde in atmosfera e, se assorbita da una pianta, grazie alla fotosintesi clorofilliana, viene fissata e trasformata in glucosio; da tante molecole di glucosio legate l'una all'altra si ottiene poi la cellullosa, che dopo essere stata lavorata farà ottenere della nuova carta. Non tutte le reazioni sono reversibili, ma questo non vuol dire che il tutto non sia collegato attraverso altre vie e che la fine di qualcosa debba per forza rappresentare la fine e basta: ci possono sempre essere altre strade per ricominciare tutto daccapo, in un'altra forma, oppure nella stessa rigenerata.
Avrei voluto che la mia vecchia professoressa di Chimica fosse stata chiara come lo sei stato tu quando spiegava la materia.
RispondiEliminaSenza nulla togliere al buon Marco, che è stato schematico, io non ci ho capito niente. Sarà stata la stanchezza del viaggio, sarà che sono effettivamente tarato, ma non è roba per me, manco in versione for dummies (altro che lovers XD)
EliminaMoz-
Probabilmente è questo il motivo del deserto di commenti in questo post.
EliminaO forse la gente si è stufata di questo blog e/o del suo blogger.
Beh, io l'ho beccato ieri scorrendo il blogroll con quel che mi ero perso in questa settimana di assenza per la vacanza modenese... e fino a che non ci sono ripassato trovando poi il commento di Nick, non avrei saputo cosa dire... ma lo sai che non è la mia materia, mentre invece non penso che la gente si sia stufata di questo blog e blogger ;)
EliminaMoz-
Questo è il discorso che si faceva tempo fa sul tuo blog: se non ho niente da dire sull'argomento, se non ho nulla da aggiungere a quanto detto, allora meglio non commentare. Ed è anche giusto.
EliminaPerò io sono dell'idea che se di questo post non hai capito niente, come dicevi, qui sia colpa mia. E credo che la cosa valga anche per gli altri eventuali commentatori. Se un post non piace o non interessa, è sempre colpa del blogger, non dei visitatori. Per cui colpa mia, che ho ciccato alla grande con questo post. Ma del resto lo sapevo un po' in partenza che poteva rivelarsi di scarso interesse, l'avevo già detto in occasione del post per il terzo anniversario del blog.
Per quanto riguardo invece blog e blogger più in generale, vedremo col post di domani come andrà.
Guarda, ti dico la mia, che calza a pennello con la questione detta un mesetto fa da me.
EliminaIo, come sai, sono stato assente un po' di giorni, quindi mi ero perso un paio di tuoi post.
Potevo tranquillamente commentare il precedente e basta, che è di mio specifico interese (la chimica, non è un mistero, non mi piace per nulla). E infatti, pensavo di non voler dire niente qui, fino a che -per tornare a leggere il precedente- non ho visto il commento di Nick e mi sono accodato.
Ovviamente non ho "aggiunto" null'altro a quanto dici tu, non saprei nemmeno cosa dire. Era meglio forse star zitti, sicuramente.
Dal tuo canto, non me la prenderei: i post specifici vanno così. È chimica for LOVERS, e qua di lovers della chimica ne siamo in pochi... I miei post specifici sui Power Rangers o Berserk hanno eguale fortuna; è normalissimo :D
Moz-
Esattamente, come dicevo su e sul tuo blog. Come per i tuoi post specifici, io sapevo che poteva essere un argomento "rischioso": tanto che anche la Chimica dei Supereroi, per quanto mescolato al pop, non ha ottenuto grandissimi riscontri...
EliminaPerò in fondo è utile perché ti permette di tarare i futuri post. Più avanti ci sarà qualche altro post di questa rubrica, e vedremo.
Io ho capito il tuo post ma, come ben sai, questo è il mio pane quotidiano.
RispondiEliminaIl problema dei "pochi commenti" o del fatto che in tanti magari non hanno capito il discorso (Moz escluso, lui non fa testo :P) è che il concetto dell'equilibrio di reazione è effettivamente molto articolato per chi non lo mastica tutti i giorni.
In tanti, almeno tra quelli che conosco e che non sono chimici, dopo aver scoperto che esistono reazioni reversibili, rimangono più confusi che persuasi nel momento in cui spiego che tale situazione non è comune ma anzi, spesso esistono reazioni irreversibili. Da qui, dunque, provo a spiegare l'entropia e....beh, ti lascio immaginare :D
Che poi, ad onor del vero, conosco anche colleghi che tutt'oggi non sanno spiegarsi il perchè esistano reazioni all'equilibrio :D
Comunque, al di là di ciò, l'esempio con gli amminoacidi e il fegato è davvero bello! E anche l'implicito esempio del "nulla si crea, nulla si distrugge ma tutto si trasforma" con la CO2 riassorbita dalle piante ha il suo perchè :)
Non è che non mi aspettassi un tale riscontro, però tant'è. Forse mi aspettavo che qualcuno notasse quell'ultimo paragrafo come hai fatto tu.
EliminaE lo so, ma ripeto; questa è la "lingua" che parliamo perchè abbiamo a che fare quotidianamente con tali argomenti e chi non è del settore non nota molte cose :/
EliminaMa non demordere! In tanti altri post a tema chimico sei riuscito a dimostrare come la chimica sia molto più semplice e divertente di quanto non si pensi ;)
Domanda: nella seconda frase del secondo paragrafo e cioè questa: "In una reazione all'equilibrio i reagenti divengono prodotti, ma poi la reazione può tornare indietro, per cui i prodotti si ritrasformano nei reagenti, che a loro volta si ritrasformano nei reagenti..." per caso, l'ultima parola dovrebbe essere "prodotti" anziché "reagenti"?
RispondiEliminaSì, un refuso. Grazie di avermelo segnalato, ho corretto.
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