giovedì 8 giugno 2023

Chimica for Dummies: Una Casa Editrice, un Perché

Concluso il ciclo di Blogger Homecoming, riprende la pubblicazione di post inediti con un nuovo episodio di Chimica for Dummies. In genere in questa rubrica riporto le scempiaggini che hanno detto a lezione gli studenti, ma non solo. Infatti questo episodio è dedicato a una casa editrice, di cui (pietosamente) non faccio il nome, e all'abisso di ignoranza che è riuscita a raggiungere...

Antefatto. Sto leggendo le biografie degli autori inseriti in un libro di una grossa casa editrice italiana, appartenente a una collana antologica curata da un noto personaggio, che ha al suo attivo una notevole bibliografia nelle vesti di curatore (attività che gli è valsa numerosi riconoscimenti). Mi accorgo così che diversi autori sembra siano morti nello stesso anno. Incuriosito da una tale coincidenza, investigo sulla cosa e scopro che le date riportate nel libro erano sbagliate. E più vado avanti con la mia indagine, più scopro errori. Mi rendo allora conto che buona parte delle biografie degli autori presenti nei libri di quella collana contengono un imbarazzante quantitativo di errori, in particolare sulle date di nascita e morte. Non solo: alcune biografie sono state inventate di sana pianta. Ecco le più clamorose (e sono solo una piccolissima percentuale).


· Alton Eadie viene definito "figlio della guerra di secessione", terminata però 21 anni prima della sua nascita. 
· Di Alpheus Hyatt Verrill viene riportato che fosse nato nel 1883 a Palo Alto, Nuovo Messico, e morto nel 1941, mentre invece è nato nel 1871 a New Haven, Connecticut, e morto nel 1954. Nella biografia viene affermato che fosse un medico e si fosse stabilito permanentemente a Sacramento per fare il medico: in realtà era professore di zoologia, oltre che un celebre esploratore e archeologo, e per buona parte della sua vita ha viaggiato per l'intero continente americano. Dubito che avesse aperto uno studio medico a Sacramento.
· Di William B. Seabrook (tra l'altro viene sbagliata l'iniziale del secondo nome) viene riportato che fosse nato nel 1898, mentre invece è nato nel 1886, e che fosse morto nel 1937 per una caduta da cavallo: in realtà ciò è avvenuto nel 1945 a seguito di un’overdose di farmaci.
· A quanto viene riportato, Donald R. Burleson sarebbe morto nel 1932, mentre attualmente è ancora vivo. In effetti è nato nel 1941.
· Leonid Andreev lo si è fatto nascere a Denver, quando invece è russo, laurearsi in Biologia, mentre invece ha studiato Legge, e persino partecipare alla Guerra di Secessione (in America), terminata tra l'altro 14 anni prima della sua nascita. 
· Di Benjamin Wilmer (1902-1977) viene scritto testualmente: “Nato nel 1878, Wilmer morì nel 1840”. 
· Viene riportato il nome del fantomatico autore Adrian Cyrus Cole, che in realtà è Cyrus Cole: lo si è infatti confuso con Adrian Cole, un altro autore ancora.
· Viene incluso un racconto che, stando alla biografia, Martin Gardner avrebbe scritto 10 anni dopo la propria morte. 
· Anche di Chester S. Geier viene riportato un racconto che avrebbe scritto 7 anni dopo la propria morte, almeno stando alla biografia (morte che peraltro è avvenuta nel 1990, e non nel 1940 come viene indicato). 
· Di Hugh Clifford viene riportato che fosse nato nel Maine nel 1868, mentre invece è nato in Inghilterra nel 1866, e che fosse un medico, mentre invece era un amministratore coloniale. Ma soprattutto non è affatto vero che “la sua fine è avvolta dal mistero: fu infatti trovato morto in fondo a un canyon nell'aprile del 1928”, come riportato nella biografia, ma è morto pacificamente nel 1941 nella sua cittadina natale.
· Di Joseph Brennan viene detto che fosse amico di Mark Twain, che però è morto 8 anni prima della sua nascita. 
· A proposito di Francis Maria Crawford viene scritto: "Di lui non si hanno molte notizie". No, basta solo cercarle (si veda per esempio la sua dettagliata pagina su Wikipedia) e lavorare con un po' di professionalità. Vergognatevi.

21 commenti:

  1. Mi rifaccio all'ultima cosa che hai scritto, ossia Wikipedia: possibile che nemmeno lì hanno visto, per scrivere queste biografie?
    Cioè... anche solo per fare un confronto e dire: "perché io riporto (esempo) 1817 e Wikipedia 1911? Chi ha ragione?"
    Mah...

    Moz-

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    1. La prima edizione di questa collana antologica risale alla prima metà degli anni '90, quindi all'epoca non si poteva certo controllare su Wikipedia (o altri siti specifici come ho fatto io).
      Ho citato Wikipedia perché mi aveva fatto cadere le braccia un frase come "di lui non si hanno molte notizie", quando questo non è affatto vero. Ma del resto qui molte biografie sono state inventate di sana pianta.

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  2. First reaction: Shock! Scherzi a parte, credo sia davvero vergognoso. Ma le case editrici, anche quelle importanti, ne fanno di strafalcioni. Ho sentito che stanno pubblicando libri di autori Wattpad diventati famosi senza nemmeno leggerli, con degli errori stratosferici. Mah… è davvero triste a pensarci.

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    1. Beh, allora avresti dovuto vedere lo scambio di mail che ho avuto con i cialtroni della casa editrice. Per carità, la faccenda non è colpa loro, immagino che 30 anni fa non fossero lì, però una cosa del genere un minimo di scontento te lo dovrebbe creare.

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  3. Fa impressione pensare a così tanti strafalcioni. Magari uno può risultare tollerabile (anche se una casa editrice nota e un autore altrettanto “blasonato” certi errori non dovrebbero permetterseli), ma tutti questi... e nemmeno solo su date e numeri (a mo’ di refuso), ma proprio nei contenuti. No, vergognoso sul serio!
    Marina

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    1. E alla fine ero pure io il rompiscatole! Non ci scriva più, mi ha detto una. Buon per loro che non sono così vendicativo da sputtanarli sui social facendo nomi e cognomi...

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  4. Tanto per non smentire il titolo del mio blog, ti chiederei la cortesia di comunicarmi - all'indirizzo email presente nel mio profilo, se non vuoi farlo "pubblicamente" nei commenti :-) - il titolo del libro, il nome della grossa casa editrice e quello del noto personaggio, che hai pietosamente omesso. Tutto ciò potrebbe essermi utile per ridimensionare le mie aspettative nei riguardi di fonti che magari reputavo affidabili, e magari per orientare le mie scelte d'acquisto. Grazie in anticipo! :-)

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    1. Temo che tu non abbia capito bene... Qui non si tratta di UN SOLO LIBRO, bensì di UN'INTERA COLLANA! Sono infatti 7 libri a contenere quella caterva di errori (e diversi altri che non ho riportato)!
      D'accordo, privatamente ti informo di chi si sta parlando, però ti chiedo di rispettare la mia decisione di non fare nomi e cognomi (per quanto se lo meriterebbero, eh!), cioè te lo dico solo a livello informativo.

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  5. Come diceva a suo tempo un giornalista (pure abbastanza noto, ma non ricordo il suo nome) il vero punto di forza di un'editore (di quotidiani o saggi letterari / storici che siano) è il correttore di bozze. É una figura spesso sottovalutata, ma invece è fondamentale perché quando si scrive con una certa fretta (nei casi che citi tu però più che fretta pare proprio sciatteria della peggior specie) anche il giornalista / saggista più bravo può incorrere nello svarione, soprattutto per distrazione o se cita qualcosa "a memoria". Un buon correttore di bozze verifica tutto, anche questi dati veniali come le date di nascita e morte, la coerenza delle affermazioni scritte, etc.
    Mi pare evidente che questo editore ha voluto risparmiare facendo a meno del correttore di bozze...

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    1. Non lo so che cosa abbiano fatto. L'editore si è rivolto a un noto curatore di antologie che per i libri della collana ha raccolto i racconti, scritto l'introduzione e redatto le biografie degli autori a fine libro, facendo però una ricerca delle informazioni davvero fatta coi piedi. Non è concepibile una roba del genere, alcune biografie sono pure inventate di sana pianta. Ma che credibilità pensano di avere?

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  6. È davvero triste che case editrici blasonate facciano errori così macroscopici. Penso come Ariano che abbiano risparmiato sul correttore di bozze, come avviene in molte aziende si taglia il costo del personale. Mi è capitato più volte di leggere romanzi di grandi case editrici e di trovarci errori anche grossolani, è un po’ avvilente...

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    1. Qui non siamo nemmeno al livello di qualche errore dovuto a disattenzione, bensì di inventarsi le cose perché non si ha voglia/tempo/capacità di cercarle. Non è nemmeno una giustificazione il fatto che si tratti di libri usciti nella prima metà degli anni '90, prima dell'era di internet. Inutile sbandierare titoli e riconoscimenti, se il lavoro che si fa è questo...

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  7. Non c'era un coupon per un premio speciale riservato a chi trova più errori? Ma la ragione? Di sicuro (?) non se le sono inventate, chissà da dove le hanno copiate!

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    1. Sì, altro che coupon! Sono stati pure maleducati: "Il volume è fuori catalogo, non ci invii altre segnalazioni." Stronza.

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    2. OK, li ha fatti lei gli errori :D

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    3. No, non li ha fatti la stronza con cui ho parlato, anche perché è possibile che all'epoca della pubblicazione di quella collana (prima metà degli anni '90) non lavorasse ancora per la casa editrice. Gli errori (presenti su tutti i libri della collana) li ha commessi il curatore dell'antologia che, come ho scritto nel post, è un noto personaggio dell'ambiente editoriale.

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  8. Questo Donald R. Burleson sarebbe l'unico che potrebbe potenzialmente intervenire su una questione così obbrobriosa (niente, stamattina si vuole essere "altisonanti")!

    · Di Benjamin Wilmer (1902-1977) viene scritto testualmente: “Nato nel 1878, Wilmer morì nel 1840”.
    Questa frase è quella che mi ha fatto "sorridere" di più.

    Insomma, affidarmi a questa grossa casa editrice sarebbe un "vero"
    e proprio affarone! Mi viene da pensare che abbiano scritto le suddette biografie sotto effetto di droghe pesanti e alcol, e se così fosse... direi che l'affarone è triplo.

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    1. Certo, le ha scritte il curatore, però... magari c'è dietro altro, chissà!

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    2. La cosa che mi aveva lasciato più sconvolto non erano tanto le date sbagliate, quanto le biografie inventate di sana pianta, tipo quella di Clifford. Ma che razza di lavoro hai fatto?

      (chiedo scusa per il ritardo nella risposta... non ricevo più le notifiche...)

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    3. Alla faccia dell'"abbellimento stilistico" :D

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