venerdì 22 aprile 2022

Ulteriori Curiosità dalla A alla Z (parte III)

Terza parte del post contenente curiosità strane e fatti incredibili.

O come Orchestra. La Long Island Vegetable Orchestra è un'ensemble musicale i cui strumenti sono realizzati esclusivamente con vegetali acquistati sul luogo delle loro esibizioni, anche se i risultati delle esecuzioni non sono sempre particolarmente orecchiabili o ben riusciti. Al termine del concerto con essi viene poi realizzata una zuppa.


P come Pepsi. Nel 1992 la PepsiCo lanciò nelle Filippine una lotteria in cui si sarebbero potuti vincere premi in denaro trovando il numero vincente sotto al tappo della bibita. Per un errore fu però annunciato il numero sbagliato, che si trovava in circa 800mila tappi. La PepsiCo spiegò la cosa, non essendo disposta a pagare 32 miliardi di dollari. Si scatenò così una sanguinosa rivolta da parte dei presunti vincitori, riuscendo a far riappacificare alcune bande rivali per la prima volta nella storia della nazione, che si coalizzarono contro la compagnia. La questione finì in tribunale e la PepsiCo fu costretta a versare dei risarcimenti. Nel 1996 la compagnia lanciò una raccolta punti con cui si potevano ottenere dei gadget. Nella pubblicità lasciò intendere, in modo scherzoso, che raccogliendo 7 milioni di punti si poteva vincere un aereo da combattimento AV-8 Harrier II. John Leonard, studente di economia di 21 anni, li comprò per dieci centesimi l’uno (l'offerta prevedeva anche quella possibilità), spendendo in tutto 700mila dollari: così fece richiesta per l’aereo, che costava oltre 30 milioni di dollari. Ovviamente la compagnia si rifiutò e Leonard la portò in tribunale: la sentenza diede ragione a PepsiCo, perché era chiaro che la pubblicità fosse umoristica.


Q come Quattro. Gli squali possono riprodursi in quattro modi diversi. Alcune specie sono ovipare (depongono le uova), altre sono vivipare (come i mammiferi, con tanto di cordone ombelicale), la maggior parte sono ovovivipare (producono uova che si schiudono nel grembo materno), e in casi eccezionali alcune possono occasionalmente ricorrere alla partenogenesi (riproduzione senza il maschio, pertanto l'avannotto è a tutti gli effetti un clone della madre).

R come Rupestre. Nel 1992 a Bruniquel (Francia) i ragazzi di un'associazione scout hanno scambiato una preziosa pittura rupestre risalente a 15mila anni fa, che si trovava sulla parete di una grotta e raffigurava una coppia di bisonti, per l'opera di un vandalo e, pensando di compiere una buona azione, l'hanno lavata via completamente con acqua e sapone.


S come Spazzatura. Nel 1973 a Leverkusen doveva venire esposta a una serata di gala un'opera di Joseph Beuys consistente in una vasca incerottata; scambiata per una tinozza dagli addetti alle pulizie, fu ripulita e usata per tenere in fresco delle birre. Nel 1978 alla Biennale di Venezia un imbianchino ridipinse quella che credeva una semplice porta, mentre invece era un'opera di Marcel Duchamp. Nel 2011 a Dortmund la donna delle pulizie distrusse un'installazione artistica di Martin Kippenberger (del valore di 80omila euro), scambiandola per dei rifiuti. Nel 2014 a Bari la donna della pulizie scambiò per spazzatura due opere d'arte del valore di alcune migliaia di euro, e le gettò via; danneggiò anche un'altra opera, poggiandovi sopra un martello. Nel 2015 a Bolzano le donne delle pulizie gettarono nell'immondizia un’installazione artistica che riproduceva i resti di una festa finita, opera del duo Goldschmied & Chiari, scambiandola per veri resti di una festa finita. Nel 2016 la donna delle pulizie gettò ciò che credeva coperte, mentre invece erano un'opera di Romana Menze-Kuhn simboleggianti l'epopea dei migranti; i resti devastati furono ritrovati dall'artista nell'immondizia. 

T come Truffa.
Nel 2003 due fratelli spagnoli acquistano il dipinto Ritratto di don Antonio Maria Esquivel, attribuito a Francisco Goya, al prezzo di 270mila euro; dopo averne versati 20mila, scoprono trattarsi di un falso. Passati dodici anni, pensano di fare un colpo rivendendolo per 4 milioni di euro a uno sceicco. Ricevuto a Torino un anticipo sulla vendita pari a 1,7 milioni di franchi svizzeri da parte di un intermediario, hanno cercato di depositare la somma in una banca di Ginevra, ma a quel punto sono stati arrestati: i soldi che avevano ricevuto erano falsi.

12 commenti:

  1. Quella del dipinto di Goya è una truffa epica!

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    1. Due babbi che volevano truffare uno, e sono riusciti a essere truffati loro. Per due volte! 😄

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  2. Premettendo che l'apprezzo tanto, forse un punto debole dell'Avanguardia e della Post Avanguardia sta proprio nel fatto che si possa confondere con la realtà comune. Se tutto può diventare opera d'arte si corre il rischio che nulla più lo sia, e quindi l'opera d'arte non venga interpretata come tale, da "un occhio" privo di quel sapere. Questi episodi mi hanno fatto venire in mente delle scene divertenti del film Il Mistero di Bellavista di Luciano De Crescenzo, non so se hai avuto modo di vederlo, sono molto vicine alle vicende che hai raccontato.

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    1. Magari sarò un po' basso, ma se la tua opera SEMBRA immondizia, probabilmente è perché E' immondizia. Bisogna smettere di considerare arte qualsiasi scemata venga in mente a un'artista furbotto, e al primo critico che dice che lo sia. E nel prossimo post vedremo che non c'è limite alla dabbenaggine, in questo senso.

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  3. Una lista di epic fail oggi praticamente, e comunque non sapevo questa cosa degli squali, la natura è proprio strana.

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    1. Beh, si tratta di specie diverse: i vari tipi di squalo si differenziano molto, per esempio lo squalo balena si nutre principalmente di plancton. Però rimane notevole la soluzione della partenogenesi come soluzione di "emergenza".

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  4. Certe opere d'arte moderna che finiscono per errore nella spazzatura sono... finite nel posto giusto :-D

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    1. Concordo! L'umanità non ha bisogno di orrori del genere! 😄

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  5. Incredibile la natura degli squali, quella del clone della madre soprattutto.
    Sulle opere d’arte che sembrano spazzatura concordo con il giudizio di Ariano, mi chiedo anche se coloro che espongono le “opere” come capolavori sarebbero disposti a mettersele in casa loro, scommetto di no. La truffa del ritratto conferma il detto “chi la fa la aspetti” 😀

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    1. La partenogenesi è una soluzione d'emergenza, normalmente quelle specie di squalo che possono ricorrervi utilizzano altri tipi di riproduzione: usano la partenogenesi in assenza di maschi (per esempio se sono in cattività).
      E infatti bisogna tenere presente che gli squali esistevano già più di 65 milioni di anni fa...

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  6. L'elenco delle opere d'arte contemporanea, spesso realizzate attraverso l'utilizzo di ready made, scambiate per spazzatura e poi finite distrutte o danneggiate proprio a causa di questo equivoco è probabilmente ancora più lungo. Tuttavia, io non me la sento di esprimere un giudizio così negativo.
    Spesso capita con l'arte concettuale, la cui decodifica è molto meno immediata rispetto quella tradizionale, ma è ugualmente apprezzabile e, di certo, non va considerata robaccia da furbetti.
    Per esempio, Dan Flavin è un autore che proponeva istallazioni realizzate con comuni lampade al neon da parete. Dei tubi orizzontali e verticali che emettono luce colorata (sulla base dello studio della complementarietà dei colori) che si intersecano creando sculture geometriche le quali, a loro volta, si trasformano in opere piene di poesia e sentimento. Le lampade sono effettivamente dei ready made, quindi l’elemento industriale si trasforma in opera d’arte.
    Ora, se un addetto alla pulizia, o chi per esso, pensando di trovarsi di fronte a spazzatura, prende e getta nell'immondizia una simile opera, io non penso che l'artista sia un cialtrone, ma che quell'altro individuo ha voluto offendere l'artista e la galleria o museo che ospitava la sua arte.

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    1. Ok, penso sia il caso di chiarire un equivoco, dovuto probabilmente al tono goliardico dei commenti.
      Io non faccio di tutta l'erba un fascio, per carità. C'è arte e arte, ovvero ciò che nasce da una concezione artistica seria e ciò che viene messo su alla bell'e meglio, perché un critico, piuttosto che passare per quello che non capisce, preferisce lanciarsi in supercazzole estasiate invece di dire "per carità: no!"
      Ora, io prima di scrivere il post mi sono guardato le opere protagoniste delle vicende raccontate. Posso dire che la vasca di Beuys era un autentico orrore, mentre la scala di Kippenberger era un'installazione complessa (che può piacere o non piacere), ma che solo un'idiota poteva scambiare per dei rifiuti, considerandone poi l'allocazione.
      Riferendomi all'ultimo paragrafo della tua disamina, io non direi che si intenda offendere volutamente l'artista, ma che la cosa nasca più probabilmente da ignoranza. Piuttosto, se si vuole trovare un colpevole, è chi il museo o galleria la gestisce. Per esempio l'opera delle Menze-Kuhn (anche qui: può piacere o non piacere, si può rimanere estasiati o perplessi di fronte al suo significato - cioè: epopea dei migranti? mhh....) per me non era collocata nel luogo più adatto.
      Ho voluto essere chiaro su questo perché mi è sembrato di notare un tono infastidito, forse proprio per la leggerezza dei commenti. Probabilmente ciò ha le sue radici in una celebre battuta cinematografica ("il mio falegname con 30.000 lire la faceva meglio"), che mostra lo sconcerto dell'uomo comune di fronte all'incapacità dell'arte di comunicare a tutti. Su questo secondo me si dovrebbe riflettere: un'arte che comunica solo agli addetti ai lavori ha perso la bussola.

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