mercoledì 7 ottobre 2020

L'Ultimo Salto di Eddie

Tra le tante spiacevoli notizie di questo 2020 c'è stata anche la scomparsa ieri sera di Eddie van Halen. In questo blog, in cui spesso racconto di musica, nei post di curiosità alfabetiche che redigo di frequente, gli avevo dedicato due aneddoti, uno relativo a un episodio come chitarrista ospite, e l'altro assieme alla sua band, i van Halen


Eddie van Halen, nato in Olanda e vissuto in America da quando aveva sette anni, è entrato nell'Olimpo del rock grazie alla tecnica del fret tapping, che permette di suonare assoli alla chitarra molto veloci: con la mano sinistra si diteggia sulla tastiera usando le tecniche degli hammer-on e pull-off (passare da una nota alla successiva senza ricorrere al plettro, ma solo diteggiando), mentre con la destra si raddoppia martellando direttamente la corda con le dita, in modo da ampliare l'intervallo tonale coperto, cosa che permette di suonare velocemente in sequenza anche note molto distanti tra loro, generando un effetto legato impossibile da raggiungere coi soli hammer-on e pull-off. 
Questa tecnica era già usata da alcuni chitarristi, seppure in modo molto limitato (per esempio da Steve Hackett dei Genesis, che la utilizzava in un passaggio di Dancing with the Moonlit Knight), ma fu grazie a Eddie che divenne qualcosa di creativamente elaborato. In un'intervista raccontava di aver osservato Jimmy Page dei Led Zeppelin mentre durante un'esibizione suonava note legate con una mano e salutava il pubblico con l'altra; sarebbe stato prendendo spunto da quel gesto che avrebbe iniziato a sviluppare il tapping. 
Un'altra curiosità su di lui è che si è costruito da solo la sua chitarra, comprando il corpo e il manico di una Boogie Bodies e assemblandone i pezzi. A causa però dei pick-up montati su di essa, aveva un suono troppo fino rispetto alla Gibson che usava in precedenza, che d'altra parte era abbastanza pesante: decise allora di prendere il meglio delle due chitarre, montando un pick-up della Gibson sull'altra, allargandone l'alloggiamento, senza preoccuparsi del risultato estetico. Infine intervenne sul look della chitarra, prima verniciando strisce nere su fondo bianco, e in seguito aggiungendovi delle strisce rosse, stile che divenne poi uno dei tratti più riconoscibili della sua band. Il risultato fu la sua leggendaria Frankenstrat, che Eddie van Halen continuerà sempre a suonare nel Valhalla dei musicisti rock. 

10 commenti:

  1. Un'altra grossa perdita nella musica :( Era di una bravura veramente mostruosa

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    1. Come si vede nel video, è sempre lui a suonare l'assolo di sintetizzatore in Jump.

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  2. I Van Halen non mi ha mai "preso" come band, però certamente ricordo i loro singoli di maggior successo degli anni '80.
    RIP Eddie, ora puoi fare duetti con Jimi Hendrix.

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    1. Se dovessi pensare a una rock band che identifichi gli anni '80, direi subito van Halen.

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  3. Un grande del rock più puro.
    Non ricordavo si fosse costruito da solo la chitarra, è vero!

    Moz-

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  4. Un dispiacere enorme, adoro Jump, quando la sento in un film od altro mi parte la "scimmia", e continuerà, peccato però.

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    1. Sicuramente è il loro pezzo più riconoscibile, ma sono tante le belle canzoni che hanno fatto i van Halen. E poi il mitico assolo di Eddie in Beat It di Micheal Jackson.

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  5. Devo dire che i Van Halen non li conosco proprio... dovrò senz'altro recuperare, a questo punto!

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